Fare business non sempre è sufficiente a mantenere l’azienda in salute. Un’impresa che eroga servizi o finanziamenti a un professionista, un artigiano, una persona fisica deve avere la ragionevole certezza di essere retribuita per il lavoro svolto. Soprattutto in questi tempi di pandemia, il rischio di insoluti o di una eccessiva esposizione bancaria è piuttosto elevato e aumenta il rischio di default in maniera non trascurabile.
Occorre dunque tutelarsi, ad esempio attraverso indagini patrimoniali sul cliente verso il quale viene erogato il servizio o la prestazione. La soluzione in questi casi è appunto un’indagine patrimoniale approfondita: si tratta di una procedura d’indagine finanziaria, che attraverso specifici controlli economici e finanziari incrociati su varie fonti mira a ottenere tutte le informazioni immobiliari e mobiliari che certificano l’effettiva solvibilità del cliente.
In particolare, tali informazioni possono riguardare:
● beni immobili e mobili
● quote, azioni e partecipazioni societarie
● redditi da lavoro dipendente o da pensione e veicoli
● indebitamento
I motivi per richiedere un'indagine patrimoniale possono essere diversi. Per le aziende, si tratta in genere di atti finalizzati a valutare la solidità finanziaria e patrimoniale della controparte, sia in ottica di valutazione di eventuali iniziative di recupero dei propri crediti, sia nel caso di attività di due diligence svolte all’interno di contrattazioni di tipo finanziario.
Come si svolge un’indagine patrimoniale
Queste indagini sono finalizzate alla raccolta di una serie di informazioni da varie fonti che vengono confrontate, normalizzate e organizzate in dettagliati rapporti informativi e gettano luce sui beni di una persona fisica (mobili, immobili, redditi e liquidità, in Italia) e ne verificano la solvibilità. Le principali fonti pubbliche alle quali attingere i dati immobiliari sono due:
● Ufficio del Catasto
● Ufficio di Conservatoria
mentre informazioni sui beni mobili, i redditi e la liquidità si ottengono da fonte pubblicamente accessibile per avere contezza della solvibilità del soggetto di indagine. Il tutto, viene eseguito nel rispetto del Codice deontologico e della normativa di settore.
I passaggi di proprietà degli immobili vengono comunicati sia al Catasto che alla Conservatoria. C’è però una differenza tra le due fonti: il Catasto ha scopi solo fiscali ed è l’ufficio più indicato quando si vogliono conoscere, attraverso la visura catastale, i dati necessari, ad esempio, per il calcolo delle imposte quali l’IMU, IRPEF ecc. Il ruolo della Conservatoria è invece quello di registrare i passaggi di proprietà, ed è sempre aggiornata su compravendite, ipoteche, pignoramenti.
Il report immobiliare, a chi e a cosa serve
L’operazione più idonea per valutare la solidità del patrimonio immobiliare di un soggetto è il report immobiliare. Questo tipo di documento è il risultato di un’attività molto complessa di analisi sui dati svolta da analisti qualificati, che si servono di sistemi informativi evoluti con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni pubbliche e disponibili per offrire un servizio sempre aggiornato e attendibile.
In definitiva, lo scopo dell'indagine patrimoniale e del report immobiliare è duplice. Da una parte, come detto, valutare la solvibilità e la consistenza patrimoniale di un soggetto al quale si erogano prestazioni e/o servizi. Ma c’è anche un altro risvolto e cioè valutare se è effettivamente vantaggioso - da un punto di vista economico e di tempo - intraprendere un’azione legale verso il cliente inadempiente.
Trattandosi di procedimenti estremamente delicati e soprattutto che vedono coinvolti dati sensibili, risulta complesso effettuare autonomamente questo tipo di indagine. Servono competenze specifiche, anche al fine di rispettare le leggi che regolano tali procedimenti, perché i dati raccolti dovranno essere idonei per essere utilizzati anche in caso di giudizio, se necessario. In altre parole occorre affidarsi a dei professionisti per non incappare in qualche errore o irregolarità.