Superbonus, un’opportunità da maneggiare con cura

Il Superbonus - nonostante sia una tematica molto dibattuta negli ultimi anni - continua ad attirare l’attenzione degli italiani. Il successo di questo incentivo è da attribuire alla prospettiva di acrescere il valore dell’immobile e abbattere i consumi effettuando dei lavori edilizi finalizzati al progresso di almeno due classi della pagella energetica. Anche se è bene informarsi con attenzione sulla solidità delle aziende coinvolte nei lavori, dato che la disponibilità di risorse pubbliche ha fatto fiorire negli ultimi tempi nuove iniziative imprenditoriali, non tutte purtroppo solide. 

Novità Superbonus: cosa cambia 

Il governo Meloni ha deciso di confermare il Superbonus, ma riducendone l’importo, con il duplice obiettivo di limitare l’esborso per le casse pubbliche senza mandare del tutto in soffitta uno strumento che negli ultimi anni ha sostenuto la crescita del Pil nazionale e favorito soprattutto le piccole e microimprese, che costituiscono la stragrande maggioranza delle realtà impegnate nell’edilizia. 
Il decreto Aiuti quater ha stabilito che dal 1° gennaio prossimo la detrazione scenderà dal 110% attuale al 90%, per poi passare al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, anche se questo vale in termini generali, dato che la disciplina è molto più frastagliata se si considerano tutte le casistiche. Coloro che entro lo scorso 25 novembre hanno presentato Cilas, ovvero la comunicazione di inizio lavori asseverata, potranno contare sul 110% per tutto il 2023.
Quanto ai proprietari di abitazioni unifamiliari occorre invece distinguere: chi ha completato il 30% dei lavori al 30 settembre scorso, presentando una dichiarazione del direttore lavori che abbia attestato questo requisito, ha tempo fino al 31 marzo per presentare le spese e accedere comunque al 110%.

 
Superbonus  

Cessione del credito e richieste

Tirando le fila, il contributo resterà generoso, per quanto inferiore rispetto a quanto si è visto finora. Sull’utilizzo dello strumento molto dipenderà dall’eventuale ripresa delle cessioni dei crediti, attualmente bloccate da molte società finanziarie in attesa di chiarimenti da parte del legislatore.
Secondo un’analisi recente di Nomisma, sono 2,4 milioni le famiglie italiane che nel 2023 accederanno al Superbonus. La stima è inferiore del 12% alla previsione di chiusura del 2022, ma comunque indica un livello di interesse diffuso.

I rischi del Superbonus

Secondo una stima del Consiglio nazionale ingegneri, il Superbonus è costato allo Stato 20,9 miliardi di euro in detrazioni fiscali nei primi sei mesi di quest’anno, generando per contro oltre 40 miliardi di euro di produzione economica aggiuntiva, 312 mila nuovi posti di lavoro e 7,7 miliardi di euro di gettito fiscale addizionale. Numeri che danno un’idea delle dimensioni in gioco. In questo scenario non stupisce che, accanto a player consolidati e affidabili, nell’ultimo periodo siano proliferate nuove imprese, attratte da una domanda famelica e dai vantaggi garantiti. Accanto a tante iniziative serie, sono comparsi sul mercato anche alcuni truffatori e questo dovrebbe suggerire grande attenzione nella scelta dell’azienda alla quale affidare i lavori. Considerato che, in caso di fallimento da parte di quest’ultima, la conseguenza più immediata sarebbe il blocco dei lavori, con la possibilità poi di non riuscire a trovare un’alternativa in tempo per beneficiare della detrazione.
I rischi sono destinati a crescere da qui in avanti, dato che la riduzione dell’incentivo fiscale potrebbe mandare gambe all’aria molti dei professionisti al lavoro su queste pratiche. Secondo una ricerca di Fondazione Inarcassa (architetti e ingegneri), due su tre hanno ricevuto incarichi per il 110%, mentre ben il 35% ottiene da questi lavori la metà del proprio fatturato. Il rischio maggiore, se il decreto Aiuti-quater non verrà modificato, lo corrono coloro che hanno in corso gli studi di prefattibilità o il progetto non ancora completato. 

 
Superbonus  

Gli approfondimenti necessari

Per tutte queste ragioni, per un committente è fondamentale conoscere in maniera approfondita con chi avrà a che fare. Innolva, con i suoi servizi di business information (che integra i dati ufficiali con analisi provenienti da bilanci e banche dati proprietarie, attraverso valutazioni a cura di analisti esperti), monitoraggio del rischio (che consente di essere costantemente aggiornati sulle variazioni che intervengono sui soggetti analizzati) e di informazioni immobiliari (consente di avere evidenza di informazioni necessarie per decidere come garanzie reali, ipoteche, pignoramenti e altri gravami attivi sui beni immobili rilevati), consente ai proprietari di immobili di ottenere notizie chiare, certe e aggiornate sul profilo dell’impresa edile alla quale si vogliono affidare i lavori di ristrutturazione, così come alle imprese di conoscere lo status del proprietario e degli immobili oggetto di ristrutturazione, e più in generale agli operatori economici coinvolti di informarsi sulla solidità delle controparti.


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